A 3 o 4 anni, in seguito ogni 6 mesi per assicurarsi un corretto sviluppo della dentizione e delle basi ossee.
Il sanguinamento è dovuto alla presenza di una infiammazione della gengiva, cioè di una gengivite.
E’ una infiammazione delle gengive provocata dai batteri presenti nel cavo orale formati dalla placca batterica. La gengivite può degenerare in malattia parondontale.
L’intervallo di tempo tra una pulizia e l’altra oscilla dai 3 ai 9 mesi in base alle caratteristiche individuali del paziente; in linea generale andrebbe ripetuta ogni 6 mesi.
Può essere causata dall’uso di dentifrici troppo abrasivi che rovinano lo smalto dei denti rendendoli meno protetti e quindi più sensibili. Anche i cibi e le bevande acide contribuiscono alla sua comparsa. Con l’avanzare dell’età è spesso causata anche dal ritirarsi delle gengive che lasciano maggiormente scoperta la dentina, la parte più sensibile dei denti.
E’ una malattia cronica dei tessuti che sostengono il dente (gengive, osso, legamento parodontale) dovuta alla scarsa igiene e alla presenza di colonie batteriche nel cavo orale. Provoca la retrazione dell’osso e della gengiva, aumento della mobilità dei denti e progressivamente la perdita degli stessi. E’ possibile arrestare la progressione della malattia seguendo un regime di attenta igiene orale e rivolgendosi al proprio dentista.
E’ un’incrostazione che si forma dalla mineralizzazione della placca batterica sui denti, intorno alle gengive. Fattori quali il fumo e il consumo di caffè tendono a favorire la formazione del tartaro, che può essere rimosso solo dal dentista con un’accurata operazione di ablazione.
E’ causata principalmente da scarsa igiene orale per via di un uso non corretto dello spazzolino, che quindi comporta il proliferare di batteri nel cavo orale, e da problemi alle gengive. Altre cause possono essere rintracciate in problemi di digestione o di alimentazione non corretta. E’ quindi consigliato seguire un’alimentazione sana ed equilibrata ed effettuare un’igiene orale costante e quotidiana.
E’ un deposito di batteri che si annida sui denti ed è la causa principale delle gengiviti e della carie. Se non rimossa, la placca batterica si trasforma in tartaro.
La placca si forma naturalmente all’interno del cavo orale, ma aumenta dopo i pasti a causa degli alimenti che ingeriamo e della saliva.
E’ quindi fondamentale effettuare un’accurata pulizia al termine di ogni pasto per contrastare più efficacemente la formazione della placca.
Le principali cause di macchie e ingiallimento dei denti sono l’avanzare dell’età e l’utilizzo di sostanze pigmentanti quali ad esempio il tè e il caffè, oppure l’abitudine al fumo. È anche possibile avere macchie all’interno del dente, dette “macchie intrinseche”. Queste possono essere dovute a un difetto congenito dello smalto o della dentina; a un’eccessiva esposizione al fluoro in età evolutiva durante lo sviluppo dei denti o all’assunzione di tetracicline (antibiotici) durante la seconda metà della gravidanza o da parte di bambini al di sotto degli 8 anni, quando i denti sono ancora in fase di sviluppo. Lo sbiancamento dei denti è più efficace sulle macchie superficiali provocate da età, cibo o bevande, mentre è meno efficace sulle macchie intrinseche.
È improbabile che lo sbiancamento possa provocare gravi effetti indesiderati, specie se si tratta di una trattamento eseguito da un operatore esperto e qualificato. Alcune persone potrebbero rilevare una maggiore sensibilità dentale temporanea. Si potrebbe anche riscontrare una leggera irritazione gengivale.
Lo sbiancamento domiciliare, effettuato con delle mascherine da indossare durante la notte, non ha la stessa efficacia di un trattamento eseguito da un operatore qualificato. Inoltre, è possibile che il paziente commetta degli errori che possono compromettere la riuscita del trattamento.
Il risultato ottenuto con una seduta di sbiancamento professionale è stabile. Il trattamento può essere ripetuto a distanza di 1 o 2 anni.
E’ una pratica preventiva effettuata sui molari appena erotti nei bambini. I solchi e le fossette che si trovano sulla superficie dei denti, si verniciano con delle lacche che impediscono l’azione cariogena dei cibi e degli acidi batterici.
Condizioni indispensabili sono presenza di osso e assenza di malattie sistemiche gravi (diabete, terapia con bifosfonati di lungo corso)
E’ possibile intercettare alcune mal occlusioni sul nascere e quindi in età molto precoce 5 o 6 anni. In generale non ci sono restrizioni di età, ma ogni paziente può essere trattato con approcci diversificati legati ad età ed esigenze specifiche.